La società Ergontech, in partnership con l’azienda retista Nutec S.r.l., guidati insieme dall’esperienza affermata di Enel X, danno il via al primo impianto fotovoltaico da 1 megawatt che coprirà circa il 70% del consumo di Remer S.r.l., azienda leader nella produzione di funi per il settore industriale. Al via i lavori per il completamento dell’impianto entro la fine dell’anno.
Non è una novità che oggi il fotovoltaico rappresenti, per diffusione, la prima tra le soluzioni in ambito di energia rinnovabile, visto il boom di richieste che ha subito negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi mesi. Abbiamo già parlato dell’importanza di incoraggiare lo sviluppo e l’accelerazione della diffusione nel nostro Paese delle tecnologie per il consumo di energia elettrica proveniente dalle risorse “pulite” e rinnovabili, soprattutto se si parla di energia solare, una risorsa per noi così facilmente reperibile.
L’obiettivo del 2030 – come termine ultimo per la realizzazione degli obiettivi comunitari per un consumo più responsabile delle risorse e per lo sviluppo di un’economia più sostenibile, soprattutto da punto di vista energetico – si palesa sempre più concretamente ai nostri occhi, costringendoci ad accelerare tutte le azioni necessarie a portare ad ingranare questo nuovo approccio globale al consumo sostenibile.
Il contributo delle PMI nel contesto di uno sforzo collettivo per modificare le abitudini di consumo e la struttura dei processi di produzione è imprescindibile, visti i dati ricavati da Istat ed Eurostat che ci dicono che circa il 60% delle emissioni del settore industriale provengono proprio dai consumi di queste aziende, che corrisponde a circa 44 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 l’anno.
Ergontech questo l’ha capito, e da oramai oltre un anno si impegna ad accompagnare le aziende in questo percorso, verso una soluzione più sostenibile dei consumi e dell’intero processo produttivo aziendale (ti sei perso l’intervista a Salvatore Micoli? Leggila qui).
È in questo contesto infatti che si inserisce l’esperienza con Remer S.r.l., azienda oramai affermata nel settore di produzione e vendita di funi di acciaio per tutto il settore industriale, dall’agricoltura e la pesca, alla tensostruttura, ai trasporti e le linee elettriche, fino ad arrivare al settore edilizio.
La storia dell’azienda inizia nelle Marche, a San Benedetto del Tronto – dove tutt’ora si trova la sede – intorno agli anni venti, quando era ancora una piccola realtà familiare guidata da Giuseppe Merlini. È solo negli anni ‘50 che si sviluppa in una vera e propria realtà industriale grazie all’Ing. Giovanni Merlini. Negli anni ’70 l’azienda si apre alla diversificazione della gamma dei suoi prodotti, fino a svilupparsi nella grande realtà aziendale che è oggi. Oggi Remer è una realtà attiva sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, guidata da Andrea Merlini, dirigente dell’azienda, che intende continuare a coniugare tradizione ed innovazione all’interno dell’impresa storica di famiglia, che oggi deve fare i conti con la sua nuova portata, e di conseguenza quella dell’impatto della sua produzione sull’ambiente e dei suoi consumi energetici.
Dando un’occhiata sul sito dell’azienda, infatti, rimaniamo subito colpiti da come venga messa in risalto nella mission aziendale la volontà di cogliere e portare avanti il cambiamento, assicurandosi di riportare dei risultati concreti. Ecco infatti che il progetto messo in atto con Ergontech e Nutec, guidato da Enel X è la conseguenza più immediata della lungimiranza di questa azienda e della volontà di concretizzare un nuovo scheletro per i processi di produzione che sia concorde con gli obiettivi di sostenibilità.
Il primo incontro avviene infatti lo scorso aprile proprio a San Benedetto del Tronto. Salvatore Micoli, direttore generale di Ergontech, e Mauro Della Cioppa, responsabile per Nutec (l’azienda retista di riferimento, responsabile della parte che permette di rendere più fluida e veloce la realizzazione dei progetti) incontrano Andrea Merlini per proporgli la loro visione di questo cambiamento, parlandogli del progetto in atto come…[continua a leggere qui…]