Il mercato dell’energia è un mercato peculiare dal punto di vista delle opportunità per il business, poiché essendo un mercato “stazionario” dal punto di vista della materia prima che tratta, è difficile immaginarsi un reale stravolgimento delle sue dinamiche.
Eppure è proprio quello che è successo negli ultimi anni, con la spinta sul settore green per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione a livello europeo.
Ma è stato soltanto nell’ultimo anno con lo scoppio del conflitto in Ucraina con il mercato che ha subito un durissimo shock, dettato dalla difficoltà di reperimento della materia prima per la forte dipendenza energetica dalla Russia, che ognuno di noi, dai livelli alti fino alle piccole imprese, ha dovuto riprendere in mano quella spinta verso il cambiamento.
Abbiamo chiesto un parere ai nostri focal point attivi sulla rete commerciale, che ogni giorno si espongono sul mercato e toccano con mano le sue dinamiche (abbiamo parlato di Ergontech qui).
È soprattutto interessante confrontare i diversi punti di vista di persone che per età, posizione geografica di riferimento ed esperienza personale hanno potuto farsi un’idea di come il cliente – che sia il consumatore semplice o l’impresa – recepisca le dinamiche del mercato energetico e se effettivamente, nel corso degli ultimi anni la sua percezione abbia accompagnato o meno gli sviluppi in ambito di energia e sostenibilità.
Abbiamo intervistato i nostri punti di riferimento sulle commodity, Paolo Borghetti e Nicola Pardini, ed Erasmo Negrone sull’ambito mobility, che sono i nostri “veterani” del settore. Dopodiché abbiamo chiesto anche alla nostra linea più giovane che è attiva sul settore industry e sostenibilità, Gabriele di Caprio e Gianluca Serafinelli, che sul mercato energetico si sono affacciati da pochi anni, un loro uno punto di vista sulla situazione attuale.
Iniziamo con Paolo, come valuteresti la percezione del mercato energetico da parte di chi consuma, dell’utilizzatore? A vostro avviso c’è stata un’effettiva acquisizione di consapevolezza del cliente nei confronti dell’evoluzione del mondo energetico e delle sue dinamiche?
P. Borghetti: A mio avviso pochi clienti o consumatori hanno acquisito una reale ed effettiva consapevolezza di come si sta evolvendo il mondo energetico. Tale “non consapevolezza” è determinata, secondo la mia opinione, da una serie di fattori: una scarsa predisposizione di molti clienti ad informarsi di quanto sta accadendo sul nostro pianeta, una incompleta e spesso distorta informazione da parte dei media su cosa accade e su come si possano trovare soluzioni per ridurre la CO2, su come poter trovare soluzioni alternative alla produzione e consumo di energia, su come ridurre i consumi, su come poterli razionalizzare.
Gianluca e Gabriele, cosa ne pensate?
G. Serafinelli: Si, ovviamente la percezione del mercato energetico può variare notevolmente a seconda di alcuni fattori propri del consumatore, tra cui il grado di educazione e il suo livello di accesso alle informazioni.
In generale possiamo dire che negli ultimi anni c’è stata una crescente consapevolezza del cliente nei confronti delle dinamiche del mondo energetico. Ciò si deve ad una maggiore attenzione alle questioni ambientali e all’impatto che le fonti energetiche hanno sull’ambente, sulla società e – come ci hanno insegnato gli ultimi due anni – sull’economia. Tuttavia da parte di troppi consumatori c’è ancora una certa carenza di conoscenza e di comprensione delle dinamiche più basiche del mercato.
G. De Caprio: Il consumatore di oggi è sempre più informato grazie agli innumerevoli mezzi di comunicazione ed informazione disponibili. Fattori esogeni come la recente pandemia e la guerra hanno rivoluzionato i comportamenti di consumo di milioni di privati e aziende. In questo contesto, le dinamiche del mercato energetico sono entrate al centro del dibattito pubblico e sociale, coinvolgendo sempre più l’opinione pubblica su fluttuazioni di prezzo e relative conseguenze. Possiamo quindi dire che il consumatore è maggiormente consapevole nei confronti dell’evoluzione del mondo energetico ma la sua visione resta limitata a quanto trasmesso dai principali media mondiali.
Erasmo, secondo te c’è stata una consapevole modifica nelle abitudini di ciascuno di noi e soprattutto della modalità di operare delle aziende, a fronte dello stravolgimento del valore del costo che ha colpito il mercato nell’ultimo anno/anno e mezzo?
E. Negrone: Beh, c’è stato per forza. Qualcuno ha fatto fatica, qualcun altro no. Ognuno ha fatto o sta facendo un suo cammino di consapevolezza. Onestamente credo che ci sia poco da pensare, ma moltissimo da fare e soprattutto da dimostrare.
Gianluca?
G. Serafinelli: L’aumento del costo dell’energia nell’ultimo anno ha portato sicuramente ad una maggiore attenzione per l’efficienza energetica e si è senz’altro configurato come un incentivo a cercare tecniche e tecnologie per ridurre i consumi e adottare pratiche più efficienti. Le aziende sono state portate a rivedere le loro strategie di lungo periodo e ad investire in fonti di energia più sostenibili al fine di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e di ridurre i costi operativi a lungo termine.
Abbiamo anche preso coscienza del fatto che alcune aziende si sono mosse cambiando la turnazione dei propri dipendenti, oppure cambiando addirittura orari di apertura in funzione dell’incidenza che avevano i costi energetici rispetto agli effettivi ricavi. Ma la sensazione è che la percentuale sul mercato di aziende che hanno maturato piena consapevolezza di dover intraprendere azioni concrete è ancora troppo bassa. Il panorama commerciale dal lato dell’energia ha [continua a leggere…]